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Fonti energetiche. prima parte.

 sole

Emissioni di CO2 pro capite per paese (1970-2020)

CO2.

  • Gli Stati Uniti hanno avuto un calo delle emissioni pro capite di CO2.  Il grafico mostra però in modo impietoso come questo paese sia un emettitore di CO2 decisamente più attivo. Per di più tale situazione non deriva tanto da un utilizzo esagerato di fonti ad alte emissioni, ma da una generale tendenza a consumare energia in modo allegro e con scarsa efficienza, aspetto insolito per paesi ad economia avanzata ma che in parte si giustifica con il fatto di avere notevoli risorse di combustibili fossili da sfruttare.
  • Nel complesso oggi Italia (5,0 tonnellate nel 2020), Francia (4,3 tonnellate) e Regno Unito (4,7 tonnellate) sono su livelli di emissioni pro capite non troppo distanti tra loro. Solo la Germania (7,7 tonnellate), che mantiene ancora un certo uso del carbone, risulta staccata ma comunque più vicina rispetto al passato.
  • Tra tutti i paesi considerati è la Cina l’unico che mostra valori in significativa crescita, influenzati dallo sviluppo economico avuto in particolare dall’inizio degli anni 2000.

Energia Nucleare. 

ArgentinaArmeniaBangladeshBielorussiaBrasileBulgariaCanadaCileCinaCorea del NordCorea del SudEgittoEmirati Arabi UnitiFranciaGiapponeGiordaniaIndiaIndonesiaIranIsraeleKuwaitMalaysiaMaroccoMessicoNigeriaPakistanPoloniaRegno UnitoRepubblica CecaRomaniaRussiaSlovacchiaSloveniaStati Uniti d'AmericaSudafricaTaiwanThailandiaTunisiaTurchiaUcrainaUngheriaUruguay e Vietnam hanno pianificato o proposto di costruire nuovi reattori o di rimetterne in esercizio altri. Sono 53 le centrali nucleari in costruzione nel mondo, compreso il Giappone. Viene reputata tale tecnologia una delle poche che non produca CO2, e sono allo studio reattori di IV generazione e si stanno facendo grandi progressi sulla fusione.

 

Fonti rinnovabili.
Nel 2020 la produzione da altre rinnovabili è di 3.147,0 TWh, con una quota dell’11,7%.

Produzione-energia-elettrica-mondiale.png

Da notare che il calo della produzione da combustibili fossili del 2020 è stato particolarmente favorito dalla crisi covid-19 che ha portato ad una riduzione dei consumi complessivi simile a quella vista con la crisi del 2009. Le fonti fossili, infatti, essendo programmabili possono essere modulate per compensare il calo dei consumi. Le fonti rinnovabili, in gran parte non programmabili, non possono invece essere modulate e quindi non risentono della crisi. Infatti, pur avendo lo straordinario vantaggio di non produrre CO2, esse sono "costanti nella loro intermittenza". La sostituzione delle altre fonti con quelle rinnovabili implica lo studio degli scenari: piccoli impianti, grandi impianti, sistemi di accumulo, di buffer. Cioè l'impiego su larga scala implica tecnologie che la rendano disponibile anche quando il sole non c'è. In altre parole l'impiego sarà disaccopiato dal meteo e saranno i sistemi di accumulo che la forniranno, tranne, parzialmente ("smart grid") gli impianti domestici. In questo le tecnologie informatiche saranno fondamentali.

Il problema.

E' indispensabile cancellare quel grafico in grigio a destra, ed anche quello in azzurro, direi. Ripensare ai consumi pro capite, abbatterli, ripensare ai modelli sociali e poi si vede come soddisfarli, tenendo presente che ogni fonte è adatta a determinati usi e considerando che ormai si va verso l'enegia elettrica,

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Dall' homo sapiens all'homo insipiens

E' indispensabile rivedere le categorie della Storia Umana. Abbiamo creduto che il processo evolutivo della nostra specie fosse indirizzato verso un suo miglioramento, lento, contradittorio, ma pur sempre proiettato verso il superamento dei suoi intrinseci difetti. Abbiamo elaborato anche teorie sul superamento della ancestrale spinta alla sopraffazione. Tutte balle. Tutte illusioni, o meglio, il tentativo disperato di sopravvivere a noi stessi. Non c'è dubbio che abbiamo fatto molti sforzi: abbiamo inventato le scuole, il lavoro, le società, ci siamo dati da fare per cercare di migliorarci. Niente. E' ormai chiaro che non si può fare nulla per farci evolvere. Anzi. Il troppo studio è diventato solo una maniera orribile per sancire in modo legale quello che un povero cristo incolto ha con lui: l'imbecillità, l'insipienza. Avere la patente dell'imbecille è un perverso risultato della nostra storia. Più in alto scalo la società, più palese, plastica e violenta diventa l'idiozia. Governano imbecilli sugli imbecilli.Dobbiamo ringraziare l'attuale fase storica che ha reso evidente ciò che si è sotterrato in tutti gli anni della nostra presenza sul pianeta. Il futuro distopico non è la narrazione di scrittori, registi, filosofi o scienziati. E' già questo. Tutto quello che possiamo fare è costruirci un fortino con cui difenderci dalle orde barbariche che finiranno per distruccerci; è solo questione di tempo.

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Dinamica dei sistemi sociali non isolati

dinamica1

In questa figura è schematizzato un sistema (in rosso) che scambia energia/materia o informazioni con un suo sottosistema (in verde). La natura di tali sistemi può essere qualsiasi: biologici, energetici, sociali, eccetera. I quadratini in blù caratterizzano il fatto che il sottosistema non è omogeneo, ma presenta degli elementi che hanno proprietà differenti dagli altri. Per semplicità non ho rappresentato tutti i componenti del sistema (cerchiato in rosso) che che può o non avere  le stesse proprietà. In altre parole non è rilevante ora che il sottosistema sia omogeneo per proprietà all'insieme "padre". Cosa accade all'evoluzione dinamica del "verde"?
Sembra una risposta semplice, invece è necessario fare alcune precisazioni, del tipo:

  • Cosa si intende per evoluzione?
  • Chi è l'osservatore?
  • Di che tipo è lo scambio?

Per sistemi non sociali le scienze fisiche ci aiutano ad una rigorosa risposta ai tre quesiti, che qui non affronto. Invece tento una qualche riflessione sui sistemi umani, supponendo, per semplicità. che non abbiano, il che è una grossa forzatura, interazioni importanti con l'ambiente. Essendo tutto il sistema, in realtà, interagente anche con l'ambiente fisico, è una approssimazione accettabile, sposta solo l'offset.

Nei sistemi antropici niente è neutrale. Sia l'osservato che l'osservatore impongono una scelta di punti di vista: cosa e come osservo, attraverso quali strumenti. Questo fenomeno è quello che in gergo chiamiamo politica. Ciò che io osservo non va bene per un altro, che osserverà altre cose in modo diverso. Quindi anche il concetto stesso di evoluzione, cioè di cambiamento nel tempo, sarà diverso. Per me si evolve, per te si devolve, per l'altro non cambia nulla.

Nei sistemi sociali è essenziale che tipo di "frecce" abbiamo, cioè che tipo e quantità di scambio c'è tra le diverse parti che lo compongono e, come ho accennato, questo tipo, ne determina la sua "evoluzione", la sua variazione di forma e struttura nel tempo. Posso dire che un sottosistema sta in equilibrio dinamico col sistema ospite se le frecce entranti ed uscenti sono dello stesso tipo, anche se di verso opposto. Se questo non accade, possono verificarsi due casi opposti:

  • frecce rosse maggiori delle verdi ed azzurre
  • frecce azzurre e verdi maggiori delle rosse

Ma è da non sottovalutare anche di che tipo di frecce stiamo parlando: una sola freccia "grande" e di "particolare materiale" potrebbe valere molto più di una serie di freccie "piccole". Spero che questa metafora sia chiara. L'analisi di queste frecce è l'argomento fondamentale, che può aiutare a comprendere che tipo di evoluzione è possibile avere, per un dato osservatore.

Facciamo ora qualche esempio. Napoli, sua evoluzione vista attraverso le ultime elezioni amministrative. Negli ultimi anni abbiamo assistito al tentativo di renderla una novità politica rispetto al resto dell'Italia. All'inizio di questo processo, Il bilancio netto dei flussi era a favore della città, esportava cioè idee, azioni e visioni verso l'esterno, a parità di flussi entranti come denaro, energia, modelli culturali. Man mano, però, tale tensione si è andata sfaldando, per cause concomitanti: diminuzione dello slancio e riorganizzazione delle frecce entranti: diminuzione di flussi economici in entrata. Ciò ha reso il sistema-Napoli instabile e ne ha favorito la sua implosione sia economica che politico-culturale. Il sistema complessivo, cioè si è andato ad uniformare a quello generale,anzi a peggiorarlo. Napoli, cioè, ha finito per mutuare la struttura dell'intera nazione, in un quadro di maggiore ed atavica povertà.  L'esperimento è fallito. Un sistema che interagisce con l'esterno in questo modo non può evolversi se l'esterno è più forte o ti impedisce di farlo.

E' come il fallimento del socialismo in un sol paese, impossibile se attorno hai un sistema capitalistico.

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La mia piattaforma

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La mia posizione

Outing.
Nessuno mi capisce, forse neanche io. E' molto comodo rifugiarsi in questa convinzione che ti protegge, o sembra proteggerti. E' in fondo la più comoda, la meno dispendiosa. Stabilisce un fortino attorno a me col quale mi difendo dal mondo ostile. Forse sarebbe meglio fare la pace con le proprie illusioni troppo spesso mascherate da profonde convinzioni. Invece no, io mi arrocco e cerco di delimitare il mio ecosistema di sopravvivenza. Del resto, arrivato ad una certa età, un semplice dato statistico dovrebbe condurti alla realtà dei fatti. Se quanto hai fatto, se hai creduto in certe cose, insomma se hai visto realizzata solo una parte trascurabile di ciò in cui hai creduto, ci sarà stato forse uno spero piccolo errore di fondo che ha modellato la tua esistenza?
Io cerco di vivere con leggerezza e disincanto. Vedo attorno a me il completo scollamento tra pensieri ed azioni, tra l'essere come percezione soggettiva e l'agire quotidiano. Il collasso di un pensiero collettivo omogeneo al mio sentire porta tutti a rimescolarsi, a trovare spazi di sopravvivenza oppure a chiudersi in una bolla isolata. L'aspetto positivo di ciò è che finalmente c'è il rimbalzo nella soggettività. Io ti scelgo e mi sento vicino a te non per l'appartenenza storica e politica ma perchè ti sento, ti avverto, vicino.
La mia accettazione di candidatura è proprio in questa direzione. Manfredi? Bassolino? Maresca?, Clemente? Sono accidenti casuali della storia, frutto di questo momento di caotico riassestamento il cui nessuno interpreta non dico la soluzione , ma l'analisi del reale. Io, tornando a quanto ho detto all'inizio, nel mio profondo vorrei essere l'imperatore della galassia, vorrei avere il potere di modificare il nostro pianeta per renderlo vivibile e sopravvivente. Ma niente. Mi dicono che dovrei occuparmi del mio quartiere e della mia città, non di Trantor. Quelli che me l'hanno proposto sono amici e tra questi ho anche qualche vero amico. Per questo ho scelto. Non mi sono lasciato coinvolgere in avariati ragionamenti ideologici e finanche politici. Questi li lascio fare agli altri, come esercizio di vacua retorica. Ps. mi fanno tenerezza i duri e puri, ne conosco a quintalate, che pur di rimanere, anzi convincersi, di esser tali, rimangono dell'idea che nessuno gli va dietro perchè gli altri sono in fondo , a seconda dei casi, disonesti, fessi, ignoranti, non al loro livello(quale?)
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