Il futuro di Napoli, Napoli del futuro

Napoli vede diminuire i suoi abitanti, aumentare l'età media, mentre l'area metropolitana è molto popolosa, con la massima densità abitativa d'Italia. In questi ultimi anni ha visto un aumento molto rapido dell'ondata turistica. Come sempre ha fatto, ha cercato di organizzarsi per sopportare tale massa in rapida visita aprendo una sterminata serie di b &b e locali di somministrazione del cibo.Il tutto concentrato nel centro storico che finora ha cercato di resistere alla gentrificazione, ma man mano tale resistenza è sempre più difficile. Il turismo viene percepito come la principale risorsa economica , mentre io ritengo che, se impostato come è adesso, sia la fine della nostra città.
Napoli se vuole sopravvivere bene (perchè tanto ha dimostrato di saper sopravvivere, anche male!) deve necessariamente essere in grado di fare poche cose: attrarre economia, sviluppare economia, abbassare l'età media degli abitanti del centro storico, essere il motore dello sviluppo di tutto il sud. Deve riappropriarsi del ruolo che aveva prima dell'unità d'Italia, con in più l'abbattimento della sua borghesia parassitaria ed improduttiva. Sognerò, sarò utopista, ma San Francisco è il mio punto di arrivo, non Calcutta, con tutto il rispetto per gli indiani.
Solo così il turismo può assumere il suo vero ruolo: si viene a Napoli per studiare, lavorare, anche riposare. Il turismo come effetto della qualità della vita e non come rimbalzo nevrotico. Naturalmente ci sarebbe da parlare fino a domani su cosa sia la qualità della vita, ma immaginate solo per un attimo cosa sarebbe Napoli con scuole, trasporti, sanità efficienti e come luogo in cui trovare lavoro appagante. 

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