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Oggi, 27 marzo 2018

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Grande disordine sotto al cielo, la situazione è eccellente. Non è solo un aforisma di Mao supercitato, ma una frase che rispecchia pienamente quello che penso. Sono preoccupato, ma una strana serenità mi prende quasi alla sprovvista. Deriva dalla constatazione che è iniziata l'epoca della non ipocrisia. Come se tutti i sottintesi, gli infingimenti, i non detti, le cose dette a bassa, bassissima voce siano finalmente venuti fuori, addirittura deflagrati. E' come quando riesci finalmente a dire al tuo parter di una vita "non ti sopporto più", "non ti amo più", "non ti sopporto più". 

Da quando ero ragazzino odiavo il PCI, revisionista, traditore della rivoluzione fino al punto di volere il compromesso storico temendo il riavvento del fascismo, ma in realtà  flertava con la borghesia e le sue istituzioni. Per me era naturale una sua irreversibile involuzione, di pari passo con quella sindacale, verso i sacri lidi del liberismo, del mercato e dell'ideologia capitalistica. La logica conclusione di questa corsa verso la morte era ed è il renzismo. Finalmente niente ipocrisia, diamine finalmente il palesamento di una scelta voluta, perpetrata e spacciata per l'unica possibile. Noi duri e puri, forti della nostra cultura, studi e tempreti da mille sconfitte, forti di questa nostra capatità resiliente, ci siamo adattati, in fondo ci stava bene perchè stavamo bene. E molti di noi, che hanno costruito la loro vita facendo slalom nel sistema che odiavamo, si sono ridotti a sirene incantatrici di un mondo inesistente. Siamo diventati esperti nei dibattiti e nei convegni, nelle cene, con i nostri amici meno colti che ci divertivamo a sputtanare.  

Ce ne siamo fottuti di quelli non appartenenti alla nostra tribù, alla nostra compagnia di giro, che ci sembrava comprendere ipocritamente tutti, anche a causa dell'avvento dei social, che ha reso globale tale compagnia. Quanti stronzi ci sono, milioni di milioni.

Ma contemporaneamente il frutto avvelenato dell'abbandono delle pratiche politiche e dell'ideologia comunista, socialista, marxista, fate voi, generava un mondo perverso. La globalizzazione amplificava le disuguaglianze tra le classi sociali, i partiti diventavano autorefenziali e centri di potere, la scuola veniva distrutta, la televisione rincoglioniva le masse già atavicamente ignoranti. Un sabba di perversione che ha fatto lievitare, giustamente il disprezzo per tutto ciò che fosse minimamente istituzionale. Con la globalizzazione, inoltre, il nemico di classe sparisce, si nasconde in una nuvola di bit, non è più il classico pardone in grisaglia. Addirittura, se c'è, lo vedi come uno che veste come te, in pullover e jeans.

Logica conclusione di questo andazzo è l'avvento di chi offre cose semplici, ovviamente non facili, lavorando su una parte del nostro corpo sempre volutamente sottovalutata, la cosiddetta pancia, come se noi non fossimo una cosa unica, fatta di testa, cuore, pancia e organi riproduttivi(eufemismo). Abbiamo smesso di parlare alle pancie perchè le avevamo piene e perchè ervavamo e siamo sostanzialmente anaffettivi. 

La gente non crede più in noi, qualunque cosa diciamo, perchè noi non vogliamo bene alla gente, anzi, diciamola tutta, la disprezziamo. Parlo come fatto collettivo, qualche trascurabile eccezione viene tollerata, anche se a malincuore.

Ma, per lo meno, è finito il tempo dell'ipocrisia. La storia ci ha sputtanato, è il momento della chiarezza, della totale scoperta della falsità e dell'inganno perpetrato verso i più deboli che non ci sopportano più. E' finito il tempo del si ma però, del si ma anche, delle frasi fatte, l'Europa dei popoli, l'euro salvifico, delle parole inglesi, delle coperture, Siamo stati bravi a tollerare ed in molti casi ad approvare una grammatica che nascondeva la distruzione di interi pezzi della società, ma ora siamo arrivati dopo all'ammazzacaffè, al rutto scostumato ma liberatorio.

Ripartire a qui., dalla definitiva sconfitta della falsità. La gente chiede questo e per molti, forse troppi di noi è troppo. Ma è anche bello sapere che, se vogliamo ricostruire una qualsiasi cosa di sinistra, lo dovremo fare più col cuore e con la pancia, che con la testa.

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La matematica è arte

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  Un mio amico ha postato il seguente problema geometrico. E mi sono posto questa domanda: "Cosa mi serve per risolverlo, cioè come si risolve? E la conclusione è stata che la matematica, la geometria, sono sì scienze esatte, con le loro rigide regole, ma che la soluzione dei problemi è una forma di arte. In altre parole, è del tutto convenzionale dire cosa sia arte e cosa sia scienza. Vediamo assieme.

Apparentemente è molto complicato, non so cosa fare, come muovermi, quali regole applicare, dato che non vedo simmetrie, cose note e riconoscibili, se non un quadrato e tre segmenti. Boh!

Giusto per fare qualcosa, traccio la diagonale, che so essere uguale al lato moltiplicato per la radice quadrata di 2( lato* √2). Per risolvere problemi di questo tipo, devo conoscere le regole e le leggi, i teoremi e le proprietà delle figure, per lo meno quelle più importanti. Altrimenti faccio il falegname senza sapere cosa sia uno scalpello o un seghetto.

Brancolo ne buio. Sembra che non serva a niente. Ma subentra l'arte.

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Comincio a prolungare, è solo un tentativo, il lato di 14, intuendo che tutti quegli angoli retti mi aiuteranno. Infatti...

Domanda: chi me lo vieta? Nessuno! Basta rispettare le regole. ma qui viene il bello, concetto artistico. Spesso ci chiudiamo negli spazi, rimaniamo prigionieri e non ne usciamo. E' necessario coraggio ed apertura mentale, è necessario quello che qualcuno

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 chiama "pensiero laterale". Ritorniamo a noi. Fino a quanto lo prolungo? E quà è necessaria la cazzimma! Lo prolungo fino ad un certo punto, determinato dal fatto che, tracciando da B un altro segmento, esso sia perpendicolare al prolungamento che ho fatto. Ottengo uno strano triangolo, mezzo dentro e mezzo fuori, che è rettangolo, che ha come ipotenusa la diagonale del quadrato e due cateti di cui scopro conoscerne la lunghezza!

Essendo EBCD un rettangolo, avendo quattro angoli retti, i lati opposti sono uguali.  Vedi la figura. Questo mi consente di calcolare i cateti.

Step finale: la parte dei calcoli, noiosa ma necessaria.

Il lato del quadrato è lungo 17.

Senza la fantasia di prolungare quel maledetto segmento non ci sarei riuscito. Ma sono anche certo che sia possibile risolvere il problema in qualche altra maniera, solo che ho trovato questa. voglio solo dire che senza intuito, fantasia, coraggio, la matematica non è nulla. Ed è vero anche il contrario. Qualunque artista usa la matematica e la geometria, spesso inconsciamente, ma non sarebbe nulla senza di esse.

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La musica dei numeri primi

2,3,5,7,11,13,17,19,23,29,31,37,41,43,47,53,…

Sembrano irregolari?  In realtà non lo sono ed è proprio questo che bisogna dimostrare, Qual è la distribuzione dei numeri primi, qual è la legge che lega i numeri primi su i numeri naturali???

 Proprio questo è il KERNEL dell’ ipotesi di Riemann, infatti egli ipotizzò che i numeri primi per quanto possano essere irregolari non lo sono.

Vediamo come :

 Riemann utilizzo la funzione zeta di Eulero nel campo dei numeri complessi.

 Risultava dunque possibile dare un valore alla funzione zeta in corrispondenza di qualunque numero complesso, in modo da poter disegnare il grafico di una funzione che coprisse tutto il piano complesso.

 La funzione zeta di Eulero utilizzata da Riemann.

  image002

 Il tutto lo possiamo scrivere come :image004

    con s appartenete alla classe dei numeri complessi

 Il problema era dunque conoscere la distribuzione degli zeri della funzione zeta e vedere dove si presentassero.Riemann decise di calcolare alcuni dei punti a per vedere con precisione dove si trovassero.
“Quando cominciò ad analizzare l’esatta collocazione di questi punti, ebbe una grossa sorpresa. Invece di essere sparpagliati qua e là su tutto il piano, gli zeri che calcolava sembravano disporsi sul piano complesso su una linea retta con parte reale uguale a ½”.

 Ovviamente, siccome la funzione zeta ha infiniti zeri, Riemann non poté calcolarli tutti. Anzi, ne calcolò solo una piccola quantità. Tuttavia si convinse di una cosa: tutti gli zeri della funzione zeta sarebbero caduti lungo la retta.

 Questa è dunque la congettura di Riemann.

 (se questa ipotesi e’ vera, il problema dei numeri primi e’ risolto)

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I cinque grandi problemi della fisica teorica attuale

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1) Combinare la relatività generale e la teoria quantistica in un'unica teoria che possa pretendere di essere la teoria completa della natura

2) Risolvere i problemi che riguardano i fondamenti della meccanica quantistica o comprendendo il senso della teoria nella sua formulazione attuale o inventando una nuova teoria che abbia senso.

3) Determinare se le varie particelle e forze si possono o meno unificare in una teoria che le spieghi tutte come manifestazioni di un'unica entità fondamentale.

4) Spiegare come sono scelti in natura i valori dei parametri liberi del modello standard della fisica delle particelle.

5) Spiegare la materia oscura e l'energia oscura.Oppure, se non esistono, determinare come e perchè la gravità si modifica a grandi sclale. Più in generale, spiegare perchè i i parametri del modello standard della cosmologia hanno il valore che hanno

Ringrazio Lee Smolin.

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(A)simmetrie e Politica

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La simmetria, si è scoperto, si è rotta. Anzi non è mai esistita in natura. Un esperimento, visto attraverso uno specchio, può rivelare se è quello speculare o reale. Se solo questa considerazione fosse fatta propria in politica, non staremmo come siamo. Cerco di spiegarmi.

La destra non è simmetrica con la sinistra, nè l'alto col basso. Sono stati non riconducibili, non sono speculari. Son intrinsecamente diversi e non esiste alcuna trasformazione che trasformi l'una nell'altra. La sinistra non guadagna terreno se rincorre politiche, slogan e rappresentazioni tipiche della destra. Chi lo fa è già di destra.

La destra ha alcuni vantaggi posizionali, stà in una buca di potenziale in equilibrio: gioca facile sollecitando il lato oscuro presente in ognuno con parole semplici, efficaci, che non impegnano minimamente gli strati alti del cervello. Si appellano quasi esclusivamente al parasimpatico, come un talk show o saranno famosi. Il meccanismo è l'immedesimazione e la trasfigurazione, in cui ognuno si proietta nevroticamente in un altro volendo essere o come un fortunato miliardario oppure odiando ferocemente chi non ce l'ha fatta. Non esiste il senso critico, poichè si evita di far usare il cervello in modo tipicamente umano, cogitans. Una conseguenza è la notevole capacità di organizzarsi in coalizioni vincenti: non hanno bisogno di elucubrate piattaforme politiche, non hanno alcuna necessità di avere candidati autorevoli, normalmente accettabili, credibili o specchiati. Il loro successo sta tutto qua e, se consideriamo sia la propensione della maggioranza degli italiani a privilegiare il non-pensiero e il fatto che i poteri forti, quelli che realmente determinano lo scenario, vanno a nozze con tale impianto, allora vediamo che la destra realizza il modo perfetto per andare la potere.

Ben altra cosa la sinistra. Deve essere totalmente rifondata. Da troppo tempo ha mutuato pratiche di destra rendendosi irriconoscibile, anzi, peggio, molto peggio. La gente comune la odia ossessivamente poichè odia la parola sinistra e, quando viene usata facendo le stesse cose che fa la destra, si fornisce un formidabile strumento agli avversari per odiarla sempre di più. Come si suol dire, meglio l'orginale, per lo meno non prende in giro con slogan pateticamente egualitari. Un esempio lo vediamo adesso: la sinistra continua a proporre vecchi arnesi che hanno già dato prova di sè in molte occasioni. Qua non è questione se essi siano onesti, competenti, ma la loro indissolubile aura di deja vu. Anche Gesù avrebbe disprezzo se si ripresentasse a far miracoli. La mentalità di sinistra appartiene a chi pensa, riflette, studia e soffre. Necessita di uso non banale del cervello e qui sta il punto. Solo chi ha un bel caminetto, un buon brandy (io preferisco il whisky, Oban o Nikka) e tempo può elaborare ua visione del mondo progressiva e lungimirante, mentre chi non sa cosa farà domani ha solo l'istinto di sopravvvenza. Sembrerebbe quindi che sia impossibile conquistare il palazzo di inverno. Invece no, affatto. Quello che manca è una sinistra che abbia l'autorevolezza di parlare alle pance, di emozionare, di dipengere mondi migliori, attraverso persone che immediatamente appaiano "votabili", credibili, affabulanti. Corbyn, Sanders, Melenchon, Iglesias, Lenin, Che Guevara erano e sono così.

Quindi: condizione necassaria è nessuno dei vecchi si metta in mezzo, tutt'al più possono fare da tutori a nuovi volti. Possono essere visibili ma devono dire che fanno un passo di lato, con lealtà e nettezza. Ovviamente questo non è sufficiente. Ma neanche una buona base programmatica lo è, se non è incarnata da facce nuove e credibili in senso quasi religioso.

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