Inizio riportando questo scritto, trovato su fb.
"Come spiegare l'economia a chi ha lo stipendio fisso.
Ristorante chiuso (non importa se è tutto a norma). Tizio, titolare del locale, solo con i pranzi di lavoro a 10 euro non incassa abbastanza per sopravvivere a lungo... è un problema solo di Tizio? Sembrerebbe di sì. Ma Tizio comprava il pane da Caio e la carne da Sempronio e ne comprava grandi quantità, Caio e Sempronio incassano molto meno senza Tizio...
Tizio faceva lavare le tovaglie alla lavanderia di Giorgia, un buon cliente per Giorgia, ora non più.
Tizio una volta a settimana aveva Mario, un cantante, che faceva pianobar, ora Mario non lavora più né da Tizio ne in nessun altro locale... Mario viveva di quello e viveva degnamente, Mario ha 2 figli... Tizio aveva molti altri fornitori che perdono un cliente importante... vini, pasta, formaggi, ora Tizio non compra più nulla... Se va avanti così Tizio avrà bisogno di un aiuto economico... ah, Tizio ha 6 dipendenti che ovviamente restano senza lavoro.
Ora torniamo a Mario, il cantante che ha perso tutte le sue serate, Mario non è miliardario, con quello che guadagnava riusciva a fare il giro del mese e a dare qualche piccolo vizio alla famiglia... Mario non reggerà per molto la situazione e Luigi, il padre, gli darà una mano grazie alla sua pensione ma sappiamo bene che le pensioni in Italia sono da fame... Luigi ha molti acciacchi come tutti alla sua età, voleva fare delle sedute terapeutiche, doveva cambiare il materasso che lo fa svegliare a pezzi... non lo farà perché preferisce aiutare il figlio...
Clara è una fisioterapista, Giovanni mantiene la famiglia vendendo materassi...
Passiamo ora a Fiona, lei forse non avrà problemi, Fiona è benestante... Fiona andava tutti i sabati a cena da Tizio, le piaceva ascoltare le canzoni di Mario... Fiona, potendosi permettere una vita agiata, tutti i sabati pomeriggio andava a farsi bella, estetista, parrucchiere... per essere bella per la serata al ristorante. Fiona a volte si comprava anche la maglia firmata, la scarpa alla moda, portava a lavare l'auto... ora Fiona, come tutti, non va più al ristorante e non ha la necessità di comprare il vestitino sexy, Lavora in un ufficio e le basta un tailleur e i capelli raccolti in una coda alta... di tailleur ne è pieno l'armadio... ah, Fiona lavora in smartworking da marzo... ovviamente Fiona va molto più raramente da Renata, la parrucchiera e da linda, l'estetista...
Linda e Renata hanno molte altre clienti che vanno meno di frequente, pazienza... Linda e Renata rinunceranno alla maglietta che piaceva tanto o ad imbiancare casa... Francesco ha il negozio di abbigliamento dove si serviva Linda, Piero è l'imbianchino...
Ricordate Caio, Il panettiere? Ha un figlio neo patentato, Caio non se la sente di mantenere la promessa, con sti chiari di luna meglio evitare la spesa di un'auto nuova... Filomena lavora in linea, fa i cruscotti delle auto, si alza alle 6 e non va mai al ristorante o a fare aperitivo... sono calate le vendite delle auto, Filomena è in cassaintegrazione... ora il Ristorante chiuso di Tizioè un problema anche di Filomena!!!
Potrei continuare all'infinito perché in fondo siamo tutti collegati... ora moltiplicate questo per centinaia di attività di ristorazione, bar, cinema, palestre ... potete ancora dire che la cosa non vi tocca oggi e non vi toccherà mai? Se l'economia smette di girare poco alla volta sarà un problema di tutti.
Copiate ed incollate.... chi vuole
rende l'idea per non girarsi dall'altra parte anche se non si ha un'attività."
Descrive varie cose. Come si ragiona, o meglio, quale sia uno dei pensieri prevalenti di questo tempo, e come sia fatta una parte del nostro mondo. Non so perchè, ma stamattina mi venivano in mente i mercanti arabi che dopo l'anno 1000 portavano dall'oriente spezie, mercanzie ed anche saperi. Aprirono, all'occidente, nuove ed affascinanti prospettive di sviluppo. Senza quei mercanti non avremmo avuto la matematica moderna, tra l'altro. E' probabile che sarebbe stata scoperta lo stesso, ma l'umanità risparmiò tempo ed energie. Portarono pure la novità rivoluzionaria dell'importanza dello 0, di cui l'occidente aveva terrore. Insomma, la storia dell'umanità è la storia di uomini che si muovono, contrattano, scambiano cose comprandole e vendendole. Ci siamo evoluti con questo e la nostra indole sembra avere questo insopprimibile bisogno: realizzarsi mettendoci alla prova con gli altri, usando le risorse del pianeta come mezzo attraverso cui creare e diffondere la nostra ricchezza anche a scapito di qualsiasi altra cosa, noi compresi.
Siamo tutti figli di quei mercanti ed in nome di questi scambi abbiamo fatto la nostra storia, fatta di conquiste, scoperte ma anche guerre e devastazioni, ormai oggi oltre ogni limite. L'umanità si muove laddove vede nuove risorse da usare o commercializzare, prelevandole dal pianeta dove sono collocate. Odio però usare parole fuori dai loro contesti. Ci siamo, cioè dati nel tempo un'organizzazione per far tutto ciò, basata sui rapporti di forze tra gli uomini. Non voglio fare la storia del mondo, voglio solo dire che esso si è separato tra classi sociali , tra chi è riuscito a diventare ricco e potente, a scapito della stragrande maggioranza di chi, invece ha subito tutto questo. Abbiamo dato dei nomi a questa organizzazione, nomi che si sono succeduti, trasformati, adattati alle fasi storiche.
Quanto scritto all'inizio sottintende un preciso modello reticolare ed interconnesso. Ora come ora è vero che la farfalla di Lorentz è più viva che mai. Non siamo come un alveare, in cui tutte le api collaborano per un unico scopo. Non siamo neanche sulle astronavi di Star Trek, dove si collabora solo per migliorare se stessi, dove non esiste neanche concettualmente la brama della ricchezza materiale. Siamo, ahimè, temo, ancora alla fase del prevalere dell'ancestrale bisogno di prevalere l'uno sull'altro, dell'insopprimibile bisogno dell'avere il nostro spazio personale inviolabile, anche e forse soprattutto disinteressato a quello degli altri, in un'eterna lotta alla sopravvivenza. Come gli uomini dell'età della pietra. Naturalmente sono cambiati i linguaggi, le forme, le tecnologie, ma la sostanza è la stessa.
Siamo ingabbiati in questa struttura. Anche le vittime assumono l'ineluttabilità e la giustezza di queste logiche. Anzi, le vittime sono, tragicamente, i principali difensori delle disuguaglianza, introiettando in modo inconscio che il mondo non può essere che così. Gli eventi epocali non migliorano tale quadro, anzi finiscono col peggiorare lo stato delle cose, mettendo le vittime contro le vittime, in una corsa simile alla trivellazione dei pozzi: si scava sempre più giù. Il petrolio che si trova è sempre di qualità peggiore. Uno dei sintomi è proprio quello dell'avversione dei commercianti, dei liberi professionisti nei confronti degli stipendiati, visti come parassiti in quanto non attori dello sviluppo. Nessuno sembra vedere come ormai la contraddizione sia tra la privatizzazione delle risorse materiali ed immateriali e la sopravvivenza della nostra specie.
Secondo me, ora, nel 2021, questa è la questione: un salto di qualità della nostra specie, senza il quale essa si estinguerà. Altro che battaglia politica.
N.B.: non cito mai la parola capitalismo